Ho davanti una moka di caffè da quattro persone, prima era piena, adesso è vuota e io sono sola. Fatevi due conti.
Non ho ancora abbastanza forza e lucidità per raccontarvi il #day1 di Pitti Uomo, ma lo farò lo stesso, perchè so che sarete clementi dovessi sparare qualche cavolata, siete abituati ai miei racconti sconclusionati, o no? Sono uscita di casa ieri mattina alle 10 e sono rientrata stamattina alle 5. Eh sì, non immaginatevi la blogger figa e patinata con la tazzina di caffè e la frutta fresca con 30 g di yogurt e una barretta ai cereali, immaginate una donna provata dal fare sistematicamente le 5 del mattino, una che ” fa chiusura a Pitti” e poi intavola insieme a un gruppo di meravigliosi amici conosciuti la sera stessa, quello che definirei: “L’ After dell’after dell’after del Pitti” . Eccolo il connubio tra moda e musica che tanto amate, si parla di chiusure e after, addetti ai lavori -poco glamour e molto rock- tanto preparati, affascinanti e mossi da una pazzia propria della creatività che, chi si fa due foto su instagram e diventa automaticamente “fotografo o creativo” avrebbe solo da star zitto e fermo con quell’iphone. Io compresa probabilmente. C’è un mondo intero dietro all’aspetto -fashion- della moda, che giro assurdo di parole, ma è così. Gli addetti ai lavori, quelli che la moda la fanno da vicino, che ci sono dentro fino al collo, che fanno ricerca, propongono nuove tendenze, sviluppano prodotti, ma anche gli stessi buyer, giornalisti, fotografi, sono meravigliosi da osservare, studiare, imitare. Sono loro i padroni di Pitti Uomo, noi seguiamo i fashion blogger fatti con lo stampino, e non ho la presunzione di essere diversa, ma la realtà di manifestazioni come “il Pitti” detto alla toscana maniera, sono uniche nel loro genere proprio perchè raggruppano in pochi giorni, nello stesso luogo, tante novità, tanta ricerca, tante persone che muovono davvero l’ingranaggio del sistema moda. Dai, adesso iniziamo con un breve racconto, che poi vado a cercarmi una Redbull e mi infilo in macchina direzione: Pitti #day2!
Ogni volta che posto una foto della colazione mi viene in mente il video “Instagram” di Francesco Sole! Chi lo ha presente potrà capire: non solo perdiamo tempo a fare delle belle foto di colazioni lasciando raffreddare il caffè, ma adesso spendiamo anche un paio di minuti a incorniciare l’immagine per poterci scrivere sotto qualche cavolata e sembrare originali. Beh, io non lo sono per niente e adoro fare la foto delle mie colazioni, quindi voglio essere uguale a tutti voi Instagramers. Iniziate a preoccuparvi solo il giorno in cui fotograferò il mio gatto accanto alla tazza del caffè.
Si, lo so che molti di voi diranno: questa è scema si fa i video da sola. Allora, io credo moltissimo alla viralità dei contenuti, e personalmente sono convinta che un video, anche se fatto da soli e con i propri mezzi, senza troppa presunzione, sia più efficace di una foto. Almeno in questo caso. Voglio mostrarvi cosa indosso (Bomber – Surface to Air + Robert Montgomery e T-shirt Diesel) ma anche trasmettervi un po’ delle mie sensazioni, farvi entrare nel mio mondo, magari accostando un pezzo dei Placebo al video di me che mi vesto, da uomo ovviamente.
All’ultimissimo secondo è salita sulla giostra anche la mia amica Katerfrancers, super swag come sempre, super bella, al punto che ogni tre per due qualche fotografo street-style si piazzava davanti a noi e: CLIC. Non conosco i brand indossati da kate in questa foto, ma approfondiremo, so solo che la giacca argento l’ha presa in un mercatino vintage a 5 euro e che Antonio Goldentrash ha perso tempo a realizzare questo Fotomontaggio che mi sta facendo ridere ininterrottamente da ieri:
Dato che lo ha detto pubblicamente tramite un Tweet, posso confermare che il momento TOP of THE TOP di questa prima giornata a Pitti, è stata la caduta dalle scale di Kate, proprio mentre commentavamo la -strana bellezza- di un famoso Fashion Blogger. Insomma, la punizione divina. Il miracolo è che non abbia tirato giù anche me nel ruzzolare davanti a una decina di persone, grazie al cielo ce la siamo cavata con un’escoriazione (o almeno credo, Kate come stai oggi?)
Apro una piccola parentesi sui fashion blogger, io li apprezzo tutti indistintamente, nel senso che in un modo o nell’altro li capisco, anche questo rapporto -amore e odio- che hanno con il resto del mondo e viceversa. Ognuno di quei ragazzi ha una particolarità che li unisce, quella di aver capito che questo è un “business”. Lavorano, si si proprio così, e secondo me si prendono anche un po’ in giro da soli, creano il loro personaggio e se migliaia di persone li segue appassionatamente vuol dire che qualcosa lo sanno fare, e bene. C’è una cosa che mi piace meno, l’essere – Glamour a tutti i costi – sempre belli e patinati, beh vi dirò la dura verità: ieri moltissimi di loro erano a Pitti, non li noteresti se non fosse che girano con una schiera di fotografi al seguito, sono ragazzi e ragazze normali che non hanno niente a che fare con l’immagine che mostrano di loro su Instagram o sui vari social, sono semplicemente ragazzi che hanno intelligentemente colto un’occasione. Io per questo li stimo. Punto.
Rock Me Pitti: “Il tema dei saloni di gennaio è un omaggio alla musica che vive dentro la moda”
Allora, di brand super belli ne ho visti un bel po’, sia di emergenti all’interno di -Factory- che di grandi nomi, sparsi nelle varie sezioni, nei vari padiglioni. Sapete che amo approfondire e dedicare un post ad ogni brand nella rubrica Style Blow, quindi datemi il tempo di rimettere insieme un po’ di materiale e di far passare questo periodo della moda uomo (settimana della moda compresa, si si belli miei me la faccio TUTTA!). Vi anticipo giusto qualcosa, tralasciando molti dei brand di cui parlerò nei prossimi giorni, semplicemente perchè voglio approfondire e parlare di prodotto, che non si può accostare con il mio racconto personale di una giornata a Pitti, sarebbe riduttivo!
-Sunday21 – loro sono paurosamente “The Style Pusher”, sono giovani e meritano di essere segnalati subito!
Poi, ricapitolando:
-Happiness – C’era un po’ di confusione nello stand, tra Mago Otelma e atmosfere gitane, ma il loro essere sempre esagerati mi piace! Oggi, appena riesco a finire questo post e infilarmi in macchina, andrò a dare un’occhiata più approfondita alla collezione, anche se ho già visto qualcosa in showroom dai miei amici di Andrea Conidi – Baco
– New Era – Hanno esposto una limited edition super bella, che però non ho potuto fotografare, poi ne parleremo!
– Ad Unum, Amaranto, Basicon: tutti brand emergenti dello showroom M3ETC vi rimando direttamente al sito perchè non si trovano grandi info.
Questi per esempio sono di Richkids e io li vorrei tutti.
Insomma, continuando il mio racconto…
Alla fine ho fatto chiusura a Pitti, nel senso che alle 18 ero ancora lì. Ero in giro per i padiglioni a salutare gli ultimi reduci della giornata, amici e collaboratori, anche e soprattutto qualche ex “Marangoniano”, una soddisfazione immensa ritrovare coloro che hanno condiviso con me il periodo dell’università e vederli felici e realizzati!
Ho fatto un salto anche allo stand di Alberto Guardiani…c’erano tutte le sorelle Guardiani e abbiamo in mente di fare una cosa insieme che -zzzzzzzzz- ve lo dico la prossima settimana!
Dopo aver passato 40 minuti nel traffico fiorentino, sulla navetta che arriva al parcheggio visitatori, sono riuscita a recuperare la mia macchina e fare un salto a casa, meditando sulla serata a venire. Ah, questo dovete saperlo, c’è una cosa che accomuna TUTTI al Pitti “le scarpe di ricambio” senza distinzioni, ho visto uomini e donne togliersi giustamente i tacchi e indossare le sneakers, ma dovevate vedere nel parcheggio di Novoli che delirio, sembrava di essere da Zara durante i saldi, gente che si cambiava senza pudore, fantasmini e gambaletti come se piovesse, siete adorabili!
Fatta la doccia e cambiata in 20 minuti, il tempo di dire “mamma esco!” e non “mamma sono uscito” (c’è una bellissima ragazza bionda che sono certa capirà la mia battuta!) che mi sono infilata di nuovo in macchina alla volta di: Firenze, ovviamente. Una cena tardi, di quelle che non ti aspetti, una bella tavolata, ma bella per davvero. Io sono convinta del fatto che, il rapporto umano sta al primo posto sempre, di qualsiasi relazione di parli, anche e soprattutto quella “lavorativa”. Quando si lavora, si collabora, ci si impegna, bisogna dare ampio spazio alla nostra umanità, oltre che alla nostra competenza e alla nostra preparazione, beh, ieri sera a quel tavolo c’era competenza, professionalità e umanità. Infatti le chiacchiere e il vino hanno piacevolmente preso il sopravvento al Lungarno Bistrot un ristorante che consiglio perchè nuovo, carino, e si mangia davvero bene.
Poi nulla, ci siamo salutati con un “buonanotte ci vediamo domani” e dopo 20 minuti ci siamo ritrovati tutti al Blume che io, NON CONOSCEVO! MA SIAMO PAZZI? un piccolo Plastic sul lungarno! dove finalmente grazie al mio amico Cesare sono riuscita a bere della buona vodka senza collassare. Insomma, alle 5 stamattina sono tornata a casa, ho mangiato l’ultima fetta di panettone rimasta, se ci penso sto male, e mi sono messa a letto. Adesso però basta ragazzi, ho scritto un poema, mi vesto e scappo a Pitti perchè ho altri dieci milioni di appuntamenti e aperitivi e amici da salutare, in programma! #staytuned
Pitti #day2