Parte Know your enemy, esplode un boato. Sono i Green Day a battezzare il palco del festival più atteso di tutta l’estate, gli iDays che ha visto oltre 200.000 persone saltare, urlare e ballare nel Parco della Villa Reale di Monza, dal 15 al 18 giugno.
Un battesimo di fuoco, iniziato col sound punk del gruppo di Billie Joe Armstrong e dei Rancid e proseguito con Radiohead, Linkin Park, Blink 182, Sum 41, Martin Garrix e Justin Bieber e molti altri.
Quattro serate, ognuna con un mood diverso, ma con un unico leitmotiv: l’altissima qualità della proposta di questi iDays 2017. E se i ritmi di American Idiot e Basket Case hanno gasato chi segue i Green Day fin dagli anni ’90, la seconda serata è stata caratterizzata dalle note sofisticate dei Radiohead, che hanno trasportato il pubblico in universi lontani con pezzi come Karma Police, No Surprises e un’inaspettata (in quanto abbastanza infrequente ai loro concerti) e struggente versione di Creep.
Il sabato, invece, è tornato il punk rock a farla da padrone: Sum 41, Blink 182 e poi loro, i Linkin Park, idoli dell’alternative che per una sera hanno infiammato la Brianza con una ricetta che, dai primi anni 2000, si conferma vincente: sound new metal e la coppia Bennington/Shinoda, le cui due voci sono state accompagnate da un coro di 80 mila persone.
Grande “festa” finale quella del 18 giugno, invece, con un’entrée a base di Bastille e Martin Garrix a introdurre il piatto forte, un Justin Bieber alla sua ultima tappa italiana estiva del Purpose World Tour. La ventriteenne star canadese ha regalato ai suoi Beliebers ciò che di meglio potevano desiderare: una scaletta di venti canzoni, coreografie sontuose, fuochi d’artificio, bellezza imberbe e tutti i suoi maggiori successi, da Love Yorself a Sorry.
Non resta che aspettare la lineup del prossimo anno che – ne siamo certi – non deluderà.
Pushed by Gloria Presotto