Vi siete mai chiesti come sarebbe stato vivere in un’epoca estremamente diversa dalla nostra in fatto di stile? Per esempio quando crinoline, gorgiere e corsetti erano all’ordine del giorno?
Diciamoci la verità – in confronto ai nostri antenati – ce la spassiamo alla grande! Oggi nella moda, tutto è concesso e possiamo utilizzarla come strumento per esprimere la nostra personalità, il nostro umore e le nostre fantasie mentre, fino alla prima metà del ‘900, la moda rispettava canoni vestimentari ben precisi che seguivano genere, rango sociale e tanto altro. Non oso immaginare la scomodità di quelle povere donne intrappolate in quei corsetti tanto stretti da far mancare il fiato, la fatica di portarsi appresso metri e metri di tessuto o il caldo asfissiante tra migliaia di strati e sovrapposizioni.
Chissà cosa penserebbero di noi oggi, che per uscire in estate indossiamo solo un paio di shorts e una t-shirt.
Ma chi è stato il fashion saviour che ci ha fatto scampare al pericolo di corsetti steccati, sellini e maniche a sbuffo?
Noto per la sua predilezione delle linee verticalizzanti, degli audaci contrasti cromatici e delle ispirazioni orientaleggianti, PAUL POIRET è stato lo stilista che agli inizi del ‘900 rivoluzionò l’abbigliamento femminile fino ad allora costretto nei bustini, sostituendoli con una lingerie capace di adattarsi alle forme. La lunghezza dei suoi abiti mirava a slanciare la figura, riposizionando la vita e creando verticalità nel movimento, la brillantezza di colori come oro, porpora e turchese e l’uso di pellicce e pietre preziose incantavano le clienti tanto da farle sentire delle vere Shahrazād per le strade di Parigi.
Poiret creò la donna odalisca, misteriosa e ammaliatrice, avvolta in mantelli lussuosi oversize, con turbanti decorati di piume e gioielli imponenti. Le sue fonti di ispirazione principali furono la moda francese di inizio Ottocento con il neoclassicismo e l’orientalismo attingendo a quello che era l’immaginario occidentale dello stile orientale e traendo ispirazione dalla tournée parigina dei Balletti Russi.
Provate ad immaginare se Poiret fosse ancora vivo, come svilupperebbe, oggi, la sua idea di stile? Rimanendo fedele allo stile orientaleggiante e neoclassico? Chi oggi incarna questo stesso spirito? Alessandro Michele o JW Anderson?
Vi mostro come, ancora oggi, lo stile di Poiret venga reinterpretato nelle sfilate in modo attuale e contemporaneo offrendo spunti interessanti per creare un look Poiret 3.0
Pushed by Domizia Vanni